Seminario: “Il secondo welfare: risposta ai bisogni e motore di sviluppi” – 15 marzo 2016
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ll welfare state si trova oggi soggetto a forti pressioni che ne condizionano l’efficacia, quali la presenza di severi vincoli di bilancio e le rapide trasformazioni della struttura dei bisogni sociali. Una strategia di riforma promettente appare essere quella del Secondo welfare: mix di protezioni e investimenti sociali a finanziamento non pubblico, fornite da una vasta gamma di attori economici e sociali con forte ancoraggio territoriale, che vanno progressivamente affiancandosi, senza sostituirlo, al welfare di natura pubblica ed obbligatoria.Se ne è discusso durante il seminario “Il secondo welfare: risposta ai bisogni e motore di sviluppi” organizzato dalla Fondazione in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, il CSV, il Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi e Percorsi di Secondo Welfare. Gli interventi, coordinati dal prof. Vesan dell’Università della Valle d’Aosta, si sono concentrati sulla diffusione delle esperienze di Secondo welfare (F. Maino), sul ruolo delle fondazioni comunitarie (L. Bandera) e sulle esperienze degli empori solidali per il contrasto della povertà alimentare in Italia (C. Lodi Rizzini).Il seminario si è concluso con alcune riflessioni sul contesto valdostano attraverso gli interventi di Fabio Molino (Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta), Gianni Nuti (Regione Autonoma Valle d’Aosta) e Luigino Vallet (Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta)
Per maggiori approfondimenti:
Empori solidali: una panoramica delle esperienze in Italia – Chiara Lodi Rizzini >
Il secondo welfare in Italia: un fenomeno in via di consolidamento – Franca Maino >
Le fondazioni di comunità e il dialogo con il territorio – Lorenzo Bandera>